Quando si sceglie di affrontare il tema del 'digitale', ci si ritrova a navigare in un mare in cui è difficile orientarsi, un mare i cui confini appaiono fin da subito troppo lontani per essere anche solo immaginati. E, proprio per questa ragione, capita spesso che le singole scelte - apparentemente libere e consapevoli - ricalchino delle rotte "sicure", ossia delle strategie e degli investimenti che prevedano un cieco affidamento nei confronti di ciò che è "ben conosciuto" o, molto più semplicemente, mainstream, di tendenza.
Tutto questo non può che essere amplificato più e più volte nell'ambito della Scuola. Quella stessa Scuola che, da un momento all'altro, ha dovuto mettere in atto nuovi metodi e nuove soluzioni dal punto di vista della proposta didattica e che, però, non era del tutto attrezzata ad affrontare un viaggio così ricco di ostacoli e di difficoltà.
Infatti, anche la nostra Scuola Primaria è stata catapultata senza alcun preavviso in un processo finalizzato a ciò che dai più viene definito di "rinnovamento". Un percorso che, soprattutto nelle sue fasi iniziali, è stato di attesa, di studio, di valutazione, nella prospettiva di non perdere mai di vista gli orizzonti della massima possibile tutela degli alunni e delle loro famiglie e, allo stesso tempo, di una vera continuità didattica, non vincolata a metodologie molto appariscenti ma poco funzionali al raggiungimento dei vari obiettivi di apprendimento e di crescita personale.
Su questa scia, quindi, gli interventi di aggiornamento di tutti i dispositivi presenti all'interno dell'istituto (computer, Lavagna Interattiva Multimediale, ecc.) non ha comportato tanto un investimento materiale - l'acquisto indiscriminato di "nuove" tecnologie - ma, al contrario, ha mirato all'avvio di una strategia che ponesse le basi per uno sviluppo futuro: la scelta di un sistema operativo open-source, un sistema operativo cioè che preveda delle modalità di lavoro note, pubbliche e potenzialmente modificabili e che possa aprire lo sguardo a una dimensione collaborativa, attiva, - e non esclusivamente passiva e mediata - del mondo digitale.
(Articolo tratto dalla rivista "Una vita, un servizio" della Congregazione delle Serve di Maria Addolorata di Chioggia)
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